Sul sito ECHA, nella sezione “Notizie”, sono stati resi noti i risultati di un progetto pilota promosso dall’ECHA stessa dal quale risulta che il 26% delle sostanze recuperate dai rifiuti viola le disposizioni del REACH.
Gli ispettori hanno controllato 46 casi per determinare se le sostanze recuperate dai rifiuti fossero conformi alle condizioni per l'esenzione dalla registrazione REACH ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 7, lettera d), ovvero la coincidenza tra l’identità delle sostanze risultanti dal processo di recupero e quelle già registrate, nonché la disponibilità presso lo stabilimento che ha effettuato il recupero delle informazioni sull’uso sicuro delle sostanze stesse.
Inoltre, circa il 37% dei casi valutati mostrava gravi carenze in materia di prescrizioni relative alla classificazione, etichettatura ed imballaggio del CLP.
Si sottolinea che il progetto è stato incentrato sulle sostanze/miscele escludendo del tutto gli articoli come definiti dal REACH e che l’Italia non ha partecipato.
Maggiori info al seguente link da cui si può scaricare il report completo sul progetto pilota.